Gemini ora riconosce i brani musicali su Android: basta chiedere. L’assistente Google diventa un’alternativa completa a Shazam.
Google continua a potenziare il proprio ecosistema di intelligenza artificiale e con l’ultima novità introduce una funzione destinata a ridisegnare il panorama delle app di riconoscimento musicale. Da ora, infatti, Gemini, l’assistente AI di Google, è in grado (se richiesto) di identificare la musica in riproduzione intorno a te: diventa così superfluo avere app come Shazam che – dopo un costante declino – rischiano di scomparire.
Fino a poco tempo fa, qualora avessimo chiesto a Gemini “che canzone è questa?”, avremmo ricevuto una risposta vaga e l’invito ad aprire un’app di terze parti (per la gioia di Shazam) ma adesso tutto è cambiato, con l’integrazione della funzione di “ricerca di canzoni” direttamente nell’interfaccia dell’assistente (l’opzione è già attiva su numerosi dispositivi Android).
Il meccanismo è semplice e familiare: basta avviare Gemini, formulare una richiesta vocale volta al riconoscimento della canzone (va benissimo il succitato “che canzone è questa?”) e il sistema comincerà ad ascoltare l’audio ambientale attraverso il microfono. Dopo pochi secondi, la melodia – analizzata attraverso un sofisticato algoritmo di confronto acustico, già utilizzato in altri servizi di Google – avrà un nome.
Una volta identificato il brano, Gemini fornisce il titolo della canzone, il nome dell’artista e, se disponibile, link diretti a piattaforme musicali come YouTube o Spotify (supponiamo che preferisca YT, per spirito partigiano). Il processo è simile a quello usato da Shazam: anche qui viene analizzato un frammento del brano, che viene poi confrontato con una vasta banca dati.
La funzione supporta anche la modalità “Hum to Search”, introdotta da Google nel 2020, che permette di canticchiare o fischiettare una melodia per ottenere risultati pertinenti. Questo sistema si basa su reti neurali che interpretano il tono e il ritmo del suono umano, traducendolo in dati riconoscibili da confrontare con brani registrati.
Per funzionare correttamente, pare abbastanza ovvio ma forse è meglio specificare, Gemini richiede una connessione Internet attiva: è necessaria per trasmettere il campione sonoro alla banca dati e ricevere una risposta. Al momento, la funzionalità è disponibile solo per dispositivi Android e non è ancora chiaro se Google preveda di estenderla anche a sistemi iOS (per una volta, gli utenti Android sono quelli privilegiati).
Con questa novità , Google rafforza la posizione di Gemini come assistente digitale polivalente, in grado non solo di rispondere a domande complesse, generare contenuti e aiutare l’utente a svolgere svariate altre mansioni, ma anche di offrire strumenti concreti e quotidiani, come il riconoscimento musicale.
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