Salernitana, che caos: dopo il danno adesso arriva anche la beffa

Tutto si è rotto in un attimo, proprio quando sembrava che ci fosse ancora qualcosa da difendere. La rabbia ha superato i limiti, lasciando spazio solo a silenzi e sanzioni

Si è conclusa davvero nel peggior modo possibile la stagione della Salernitana, con una coda di polemiche sfociate in violenza pura quando la Sampdoria ha segnato anche lo 0-2 che di fatto chiudeva i giochi salvezza e spediva i granata in Serie C.

I tifosi granata, già furibondi per le decisioni che avevano portato a disputare un playout che secondo il loro punto di vista non andava disputato, hanno deciso che quella partita-farsa (per loro) poteva anche terminare lì. Lancio di fumogeni e seggiolini in campo e gara sospesa dopo poco più di un’ora prima che l’arbitro fischiasse per tre volte la fine.

Un epilogo brutto e triste che prescinde dal risultato del campo. In fondo uno spareggio è uno spareggio e bastava giocarsela sul campo per confermare ciò che il campo aveva decretato all’ultima giornata, quando la Sampdoria era finita in C e la Salernitana si era salvata in extremis arrivando al playout contro il Frosinone.

Poi è arrivato il caos Brescia che ha sancito la penalizzazione e relativa retrocessione dei lombardi e ha rimodellato la classifica a scalare: Frosinone salvo, Sampdoria da terzultima a quartultima che a quel punto doveva giocare il playout con la Salernitana, a quel punto quintultima.

Non la pensavano così i granata, che hanno intrapreso una battaglia legale per far penalizzare il Brescia solo a posteriori e retrocederlo insieme a Samp, Cosenza e Cittadella. Il resto è storia, col doppio 2-0 che ha salvato la Samp e spedito i granata nell’inferno della Serie C.

Salernitana retrocessa a tavolino: arriva anche la sanzione al campo

Naturalmente c’era da aspettarselo anche quando è iniziato il lancio di oggetti in campo che ha portato alla sospensione della partita, ma l’epilogo è stato quello che tutti pensavano. Sconfitta a tavolino, retrocessione inevitabile e Sampdoria salva, sul campo e fuori dal campo. La fine di un incubo per i doriani, l’inizio di un’estate dolorosa per i campani, che dovranno ripartire dalla Serie C.

Ma non finisce qui, perché il gesto degli ultrà salernitani naturalmente ha delle conseguenze: le prime due partite in casa della prossima stagione saranno disputate sì all’Arechi, ma a porte chiuse. Queste le sanzioni che il giudice sportivo di serie B, Ines Pisano, ha inflitto al club granata.

Conseguenze naturalmente anche per i sostenitori granata del settore inferiore della Curva Sud, che prima hanno provato a forzare il cancello di accesso al campo, non riuscendoci grazie all’intervento della Polizia, poi hanno iniziato a lanciare fumogeni e seggiolini. Doveri ha prima sospeso due volte il match, poi ha deciso di terminarlo anzitempo.

L’atto finale di questa brutta storia sarà l’identificazione dell’ultrà che mentre tentava di accedere al terreno di gioco ha colpito uno steward con un pugno. Lui e tutti gli altri identificati saranno sicuramente denunciati e riceveranno un Daspo.