Da Vicenza all’India… in Vespa: la storia incredibile di un italiano innamorato

Un viaggio assurdo, una Vespa, una promessa d’amore. Mio zio Pasquale racconta come solo lui sa fare, tra una birra e un silenzio d’intesa. Alcune storie non si leggono: si sentono ancora ruggire dentro

Vespa in India
Da Vicenza all’India… in Vespa: la storia incredibile di un italiano innamorato – trdmoto.it

Ci sono storie che te le dimentichi subito, e altre che ti si incollano addosso. Questa me l’ha raccontata mio zio Pasquale, harleysta convinto, barba bianca, voce ruvida come l’asfalto e una collezione di aneddoti motociclistici che potrebbe tenere banco a “Chi l’ha visto?”. L’altra sera, birra in mano, cielo di giugno, si è acceso per raccontarmi la storia più assurda che conoscesse su due ruote. E non parlava di una Harley. No. Parlava di una Vespa.

“Antonio, senti qua… C’era uno, alla fine degli anni Sessanta, che da Vicenza è partito in Vespa ed è arrivato in India. IN. VESPA. Capisci? E non per turismo. Per amore”.

Il protagonista di questa storia si chiamava Filippo, ma per tutti era Pippo. Zio non ricorda il cognome, ma poco importa. “Era un tipo tosto, innamorato di una francese conosciuta in viaggio. Lei era andata a lavorare in un ospedale in India. Lui, invece di scriverle una cartolina, ha messo due mutande, qualche attrezzo e un sacco a pelo nel bauletto ed è partito.”

Già qui avevo la mandibola a terra. Ma zio ha proseguito. “Altro che Google Maps. Aveva una cartina stradale, quella con le pieghe grosse e l’odore di gomma. Ha attraversato mezza Europa, la Turchia, poi Iran, Afghanistan, Pakistan… Non per finta, per davvero. Più di due mesi. Con una Vespa 150. Roba che oggi se la porti in tangenziale ti fischiano pure i piccioni”.

Da Vicenza a Delhi per amore: il viaggio più lungo di una Vespa 150

Zio Pasquale non lo dice, ma lo vedi che lo invidia un po’. “Dormiva per strada, mangiava dove capitava. Ogni tanto lo ospitavano pastori, contadini, camionisti. Ma lui andava avanti, ogni giorno qualche chilometro in più. Ha bucato, ha rotto il motore, ha perso i bulloni. Ma non si è mai fermato. Perché quando vai per amore, la benzina la trovi anche nell’anima”.

Vespa 150
Da Vicenza a Delhi per amore: il viaggio più lungo di una Vespa 150 – trdmoto.it

 

“E alla fine ci è arrivato. A Delhi. Ha trovato la ragazza, sono rimasti un po’ insieme lì, poi sono tornati in Vespa fino in Europa. E la Vespa? È finita al museo Piaggio. Non ti sto raccontando balle, puoi cercarla. È ancora lì. La chiamano la Vespa dell’amore”.

Zio ha fatto una pausa. Ha guardato la birra, l’ha finita in due sorsi, poi ha scrollato le spalle come se avesse appena detto una cosa normale. “Capisci perché ogni volta che vedo un ragazzino col T-Max che si lamenta della sella dura, mi viene da ridere?”

E io, in quel momento, ho capito due cose. La prima: che le imprese più grandi non hanno bisogno di cavalli, ma di cuore. La seconda: che zio Pasquale, sotto quella scorza da biker anni ’70, è un romantico irriducibile.

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